Lo sviluppo di questa tecnica ha avuto inizio alla fine degli anni ’90 con lo scopo di ripristinare i denti mancanti nei pazienti completamente edentuli senza dover utilizzare innesti ossei e con il numero minore possibile di impianti. Fino ad allora infatti la procedura più studiata ed utilizzata era la riabilitazione Toronto-Branemark che prevedeva 6 impianti ed estensioni distali molto lunghe (cantilever). La tecnica All-on-4® è stata messa a punto dal dr Paulo Malo’ di Lisbona (CEO della Malo’ Clinic) con la collaborazione della prima società produttrice di impianti dentali al mondo questa unione ha permesso lo sviluppo di un impianto apposito e di tutta la componentistica. Al mondo scientifico la metodica è stata presentata con un articolo nel 2003 in cui veniva presentato uno studio retrospettivo. In Italia il primo intervento di All-on-4® è stato eseguito nel 2004.
Le peculiarità della tecnica sono molteplici:
L’utilizzo di impianti inclinati. Questi permettono di evitare le strutture anatomiche come il nervo alveolare inferiore nella mandibola ed il seno mascellare superiore.
Queste strutture nei pazienti con atrofia ossea non permetto il posizionamento dell’impianto richiedendo interventi di rigenerazione che però allungano i tempi di trattamento ed il numero di interventi chirurgici necessari.
Nel disegno che schematizza una riabilitazione dell’arcata inferiore con tecnica All-on-4® si nota come gli impianti anteriori siano posizionati assialmente e quelli distali inclinati evitando il nervo alveolate inferiore ma allo stesso tempo ottendento un’emergenza protesica posteriore.
Carico immediato. Utilizzando l’osso anteriore della mandibola e del mascellare che è il migliore per l’ancoraggio degli impianti si raggiunge un’elevata stabilità primaria degli impianti dentali che permettono nella stessa giornata della chirurgia di posizionare la protesi provvisoria avvitata agli impianti.
Questa protesi segue un preciso schema occlusale e permette al paziente di masticare, di sorridere ed avere un bel sorriso. Il paziente potrà subito tornare a ridere, parlare, fare sport, andare al lavoro senza doversi preoccupare dei denti.
Questo provvisorio è realizzato completamente in resina che pone meno stress sugli impianti.
Una volta che i tessuti gengivali saranno guariti e gli impianti osteointegrati (6 mesi) si può procedere alla realizzazione della struttura definitiva all’interno della quale sarà realizzata una travata in titanio con sitema Procera™. Questa darà il sostegno ai denti, la passività assoluta alla struttura e ne garantirà la durata nel tempo.
L’utilizzo di soli 4 impianti. Un numero ridotto di impianti semplifica le procedure protesiche ed il mantenimento del tempo. Risultano infatti più semplici per il paziente le manovre di igiene da effettuarsi con spazzolino e filo (utilizzato in un modo particolare) il filo deve essere passato nei tre punti come indicato nel disegno per detergere correttamente la struttura.
Questa tecnica è indicata per tutti quei pazienti che necessitano una riabilitazione completa dell’intera arcata dentale perchè completamente senza denti o che presentano denti non più recuperabili. E’ infatti possibile nella stessa seduta procedere all’estrazione degli elementi ormai compromessi ed il posizionamento degli impianti dentali e della protesi avvitata agli impianti. È così possibile evitare la dentiera e gli scheletrati.
Quali sono le differenza tra protesi mobile ed la riabilitazione con All-on-4®?
La riabilitazione con metodica All-on-4® restituisce un sorriso nuovo, questo è fisso avvitato agli impianti. L’aspetto e la funzione sono il più simile possibile ai denti naturali.
Una protesi totale o parziale è un dispositivo rimovibile che ogni sera va rimosso per la pulizia. Queste protesi proprio come la loro definizione non sono fisse possono quindi scivolare o cadere. Per questo motivo si è creato un mercato mondiale di paste adesive che comunque non risolvono completamente il problema in particolare per le protesi inferiori.
All-on-4® fornisce al paziente denti fissi ( protesi avvitata su impianti). Essi possono essere rimossi solo dal dentista, devono essere spazzolati come denti naturali e deve essere utilizzato il filo interdentale.
Ad oggi è la riabilitazione che permette nel minor tempo e con il minor numero di interventi di ripristinare il sorriso più simile ai denti naturali in termini di aspetto e funzione.
Le percentuali di successo di questa metodica sono molto elevate. Studi clinici indicano un tasso di successo protesico del 100%, ed un tasso di successo implantare nella mandibola 99% e nel mascellare del 97-98% . Ciò significa che raramente un impianto può essere perso ma può essere riposizionato. In ogni caso il paziente comunque non deve ricorre a protesi mobile. I pazienti più a rischio di peri-implantite sono i fumatori e quelli con scarsa igiene orale.
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