Grazie alle moderne tecniche radiologiche ed agli avanzati protocolli implantologici oggi la chirurgia implantare si può eseguire senza bisturi e senza punti di sutura.
Si sente spesso parlare di come la tecnologia e i computer abbiano rivoluzionato la nostra vita ed abbiano portato innovazione e progresso in campo medico. Bene ciò è accaduto anche in Odontoiatria: oggi infatti il computer è utilizzato sempre di più per migliorare la diagnosi e la terapia grazie alle diverse applicazioni che sono state create. Lo sviluppo dell’informatica è andato di pari passo con l’evoluzione degli esami radiologici oggi sempre più precisi e con raggi sempre meno dannosi per l’organismo. Questo rende possibile effettuare diagnosi e piani di trattamento più precisi ed efficaci, come ad esempio nel campo dell’Odontoiatria ed in particolare dell’implantologia dentale. Fino a pochi anni fa l’unica tecnica per poter posizionare un impianto dentale (che, ricordiamo, può essere considerato come una radice artificiale), consisteva nell’effettuare un taglio nella gengiva, scollare i tessuti, fresare l’osso, inserire l’impianto e suturare la gengiva. Oggi invece è possibile nei casi indicati non utilizzare più il bisturi ne i punti di sutura. Ma come è possibile questo? Ciò è possibile grazie all’implantologia computer guidata. Questa tecnica prevede che dalla ricostruzione tridimensionale della tac del paziente si effettui la diagnosi e la pianificazione dell’intervento. E’ infatti possibile visionare la quantità di osso residua a 360° in tutte le diverse posizioni ed in tutti i piani dello spazio, in questo modo si può valutare con più precisione la situazione anatomica del paziente. Negli ultimi anni poi grazie all’avvento di software dedicati è possibile effettuare la pianificazione dell’intervento, ciò significa che l’implantologo comodamente seduto alla scrivania non si limita solo allo studio della tac ma esegue in modo virtuale l’intervento, decidendo dove posizionare gli impianti, con che inclinazione, profondità ed inoltre il diametro e la lunghezza degli impianti. In questo modo si ha la possibilità di verificare con tutta calma l’esito del nostro intervento virtuale, controllandolo anche da un punto di vista protesico. Una volta che si è soddisfatti della pianificazione si realizza la mascherina chirurgica che guiderà il chirurgo nel posizionamento degli impianti. Facciamo adesso un esempio pratico di questa tecnica in un caso dove trova la sua indicazione principe e cioè nel paziente portatore di dentiera mobile superiore.
Il paziente dopo essere stato visitato viene inviato al centro di riferimento per effettuare la tac sia del mascellare superiore sia della protesi nella quale sono stati inseriti preventivamente dei reperi radiopachi. Una volta effettuata la tac il paziente ritornerà dall’Odontoiatra che inserirà nel computer i cd riportanti la tac del paziente e della protesi.
Un software dedicato ricostruirà tridimensionalmente il mascellare del paziente e la protesi; in questo modo il chirurgo programmerà l’intervento ed invierà via mail il file al centro di fresaggio dove verrà realizzata la mascherina chirurgica. Dopo circa una settimana arriverà la guida chirurgica. Questa guida sarà molto simile alla protesi del paziente, ma avrà dei fori in corrispondenza delle posizioni degli impianti. Si è ora pronti per effettuare l’intervento. Dopo l’anestesia si posiziona la mascherina chirurgica, si eseguono i fori con le frese già calibrate dedicate e si posizionano gli impianti dentali senza quindi utilizzare nè bisturi nè punti di sutura. L’intervento, rispetto alla tecnica tradizionale ha una durata più breve ed è possibile alla fine di questo posizionare subito la protesi provvisoria avvitata fissa agli impianti che era stata precedentemente realizzata dalla guida chirurgica.
Con questa tecnica è quindi possibile posizionare con più precisione gli impianti dentali, eseguire l’intervento in minor tempo e con minore disagio per il paziente ed in più è possibile in molti casi consegnare subito la protesi fissa al paziente.
Le limitazioni di questa straordinaria tecnica sono il fatto che è indicata per quei pazienti che abbiano già perso i denti e siano quindi portatori di protesi mobile; altra considerazione importante è che la protesi mobile risulti congrua e ben fatta altrimenti è necessario realizzarne un’altra perché come si è potuto comprendere questa sarà la base sulla quale si realizzerà la mascherina chirurgica.
Grazie alle continue evoluzioni probabilmente nei prossimi anni questa tecnica sarà applicabile anche nel caso in cui sono presenti degli elementi dentari da estrarre.
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