Implantologia All on Four
Se non avete mai sentito parlare della tecnologia All-on-four® e siete alla ricerca di una soluzione alla mancanza dei denti vi trovate esattamente a leggere quello che fa per voi. Quando si parla di questo tipo di implantologia non si fa riferimento a nulla di inusuale, ma si tratta di un protocollo brevettato per i ripristino della dentatura mancante.
Fin qui nulla di strano dunque, ciò che cambia rispetto agli impianti tradizionali è proprio il modus operandi, nel fatto straordinario che in una sola giornata è possibile riavere una dentatura fissa sostenuta da quattro pilastri (e non 6/8 come in quelli tradizionali), esattamente lo stesso numero delle gambe della sedia in cui siete seduti a leggere questo articolo. La sedia è salda, giusto? Ebbene, molto sinteticamente si sfrutta lo stesso metodo, garantendo un risultato e prestazioni uniche.
Ma di cosa si parla esattamente quando si parla del protocollo all-on-four?
L’implantologia all-on-four è nata tempo fa grazie agli studi del Prof. Paulo Malò della Malò Clinic di Lisbona, al fine di risolvere la situazione dei pazienti affetti da edentulismo totale o parziale, ossia la situazione di chi ha perso completamente o in larga parte i denti, iniziando a diffondersi in Italia nei primi anni 2000. Lo studio Ciatti, da sempre interessato al settore dell’implantologia, è fiero di essere uno dei primi ad essersi avvicinato a questa tecnica, ancora forse poco conosciuta, ma che ha trovato ampio riscontro sia tra i pazienti dello studio che nel resto d’Europa.
I Dottori Ciatti hanno partecipato alla diffusione di questa tecnica illustrando a corsi e congressi gli ottimi risultati ottenuti. Ancora oggi svolgono corsi d’aggiornamento per i colleghi che vogliono apprendere questa tecnica.
Spesso in chi ha perso i denti si pone il problema del contestuale riassorbimento di una parte del tessuto osseo, rendendo difficile l’implantologia con il metodo tradizionale. La tecnica studiata dal prof Malò sfrutta invece l’analisi della struttura ossea rimasta in buone condizioni, sfruttando l’osso della parte anteriore delle mascelle e della mandibola. In questo modo si evitano le zone dove è più frequente il riassorbimento osseo e si sarebbe costretti a procedere a innesto dei tessuto per procedere ad unimpianto, con conseguente prolungamento dei tempi di esecuzione del lavoro e tutte le problematiche che ne derivano.
Questa tecnica è applicabile circa nel 98% per quanto riguarda la mandibola e dell’85% per la zona mascellare superiore, è quindi indicata anche in quei pazienti che hanno poco osso, mentre per quei pazienti che sono proprio senza osso può essere utilizzata in combinazione con l’Implantologia Zigomatica.
Le differenze con una normale dentiera sono presto dette; la riabilitazione con tecnica all-on-four restituisce un sorriso nuovo e fisso, eliminando ogni problema di mobilità e ingombro che la dentiera comporta.
Per quanto progettata bene infatti la dentiera mobile, per renderla anatomica e salda alla superficie gengivale è indispensabile l’utilizzo della pasta adesiva, che, anche nel migliore dei casi, provoca un leggero slittamento dell’arcata dentale durante l’arco della giornata.
Vari particolari rendono l’All on 4 poi preferibile rispetto agli impianti tradizionali o alla protesi toronto; per quanto riguarda i tempi di esecuzione è necessaria una visita preliminare dove si eseguono i principali accertamenti mediante ortopantomografia, TAC, foto e impronte, valutando insieme al paziente le possibilità di successo e l’iter di terapia.
In questa tecnica, ma presso lo studio Ciatti viene svolto per tutti i trattamenti d’implantologia dentale, è fondamentale lo studio 3D della tac del paziente che grazie all’utilizzo di software dedicati permette di simulare l’intervento. Grazie alla simulazione si hanno due enormi vantaggi il primo è possibile spiegare molto accuratamente al paziente il trattamento di cui necessita secondo sapere in anticipo come sarà l’intervento rendendolo più veloce e sicuro.
Il giorno dell’intervento, dopo avere fatto accomodare il paziente sul lettino, si procede in via preliminare alla estrazione di eventuali denti o radici non più recuperabili, dopodiché si interviene in modo vero e proprio, posizionando gli impianti. Il paziente tornerà già a casa con la protesi fissa provvisoria, avvitata agli impianti dentali e saranno necessari alcuni controlli di routine.
Questo per sei mesi, durante il quale si concluderà il processo di osteointegrazione, necessario per impiantare la protesi definitiva con un ponte in titanio all’interno, per la quale serviranno circa quattro o sei appuntamenti.
Spesso ci si chiede come mai sia necessario usare la protesi provvisoria e non subito quella definitiva, e la risposta è molto semplice. Innanzitutto, come abbiamo accennato, è fondamentale l’avviarsi e i concludersi del processo di osteointegrazione, necessario per sopportare a lungo sia il carico masticatorio ordinario che la successiva protesi definitiva con l’anima in titanio. Ma è importante rilevare che già da subito il paziente potrà ridere e mangiare tranquillamente con la protesi provvisoria, fatta però di speciali resine, più leggere, che non comportano uno stress eccessivo per la bocca.
La protesi definitiva, inoltre, viene realizzata dopo che vengono prese nuove impronte e viene migliorata rispetto alla provvisoria dal punto di vista estetico, per un risultato altamente soddisfacente.
Se paragonato questo iter a quello degli impianti tradizionali, tra innesti ossei e impianto, con la tecnologia all-on-four si risparmia circa un anno di terapia, tutto a vantaggio del paziente, che spesso con la procedura tradizionale è costretto a uscire di casa senza denti oppure a dover portare molto più a lungo la protesi mobile.
Un’altra caratteristica che la contraddistingue, è che implantologia all-on-four è anche definita “a carico immediato”, ossia che il paziente è libero di masticare e tornare a sorridere nelle immediate ore successive poiché, appunto, le protesi vengono posizionate circa dopo 3-4 ore dalla chirurgia. Ovviamente questo non significa che dovrà esserci un abuso da parte del paziente, nel senso che sarà tenuto a seguire una dieta morbida almeno per i primi quattro mesi.
In ogni caso, i vantaggi rispetto alle procedure tradizionali sono evidenti ed è per questo motivo che nello studio Ciatti ci siamo da subito innamorati di questa tecnica. Sebbene molto semplice e vantaggiosa per il paziente che la riceve, richiede un attento studio da parte dell’operatore, sia per quanto riguarda la pianificazione che la realizzazione. Essa richiede infatti un team che prepari e ripristini in un giorno solo l’intera arcata e questo richiede organizzazione e professionalità.
Non nascondiamo che, come nella implantologia tradizionale c’è una possibilità di insuccesso, ma questo riguarda unicamente i casi in cui si deve procedere al riposizionamento, attestandosi comunque in percentuali bassissime al di sotto del 2%.
Il dato più importante è il successo che del 98% che questa tecnica ha anche a 10 anni. Sono però fondamentali i controlli periodici, le radiografie e le sedute d’igiene orale che il paziente deve seguire negli anni successivi per prendersi cura della sia nuova bocca.
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